Sono suor Maria Irma delle suore francescane di Cristo Re di Venezia. Racconto brevemente il mio arrivo a Kabul.
Il 4 aprile 2012 ho salutato con un certo distacco la fraternita` “S. Chiara” in Assisi e la stessa citta` ricca di spiritualita` e di pellegrini. Con alcuni di loro, ospiti nella nostra casa, si erano instaurati rapporti di amicizia, di valori profondi, di allegria…, ma sono partita. Sono arrivata il giorno dopo, trapiantata in un paese visibilmente ancora in guerra anche se si parla solo di difesa.
Il territorio e` un altopiano sui 1.800 m. Brullo, marrone anche nei giorni primaverili. La polvere fine ed argillosa e` ovunque, ma la bella stagione avanza in fretta e promette un sole che scotta ma purifica.
Sono arrivata insieme ad una suora delle Domenicane di S. Caterina e qui troviamo due sorelle che ci accolgono con calore. Con noi c’e` fratel Carlo, guanelliano, il Legale Rappresentante del Progetto PBK; viene da Nazareth e si fermera` qualche giorno.
E` il Giovedi` santo 2012. Celebrare la Pasqua in una terra e tra un popolo martoriati dalla discordia e dalla poverta` mi fa vivere intensamente la Pasqua ebraica in comunita` e la Pasqua cristiana presso l’ambasciata italiana dove c`e` l’unica chiesa cattolica autorizzata al culto.
Del grande evento del Triduo pasquale, in pubblico, non c’e` e non ci deve essere alcun segno. Anche noi vestiamo come le donne afgane.
Dopo la Pasqua riapre il Centro. Il personale e i bambini salutano festosi e noi piano piano ci inseriamo attente agli usi del luogo: tre baci alle donne con le frasi di rito e una mano sul cuore per gli uomini. Con i bambini va bene tutto, ma la stretta di mano e il caratteristico “Salam” e` il rito che i bambini sanno fare bene.
COME VIVIAMO
Come comunita` religiosa viviamo un po` come in convento perche` si deve usare molta prudenza nell’uscire di casa.
Abbiamo la responsabilita` organizzativa ed educativa del Centro insieme ad insegnanti ed operatori afgani. Oltre a cio` seguiamo i bambini nel gioco, nelle attivita` collettive e quando mangiano. L’ora del pranzo e` un momento da vedere! I bambini sono seduti a terra con le gambe incrociate (dimenticavo di dire che l’ambiente e` tutto ricoperto da tappeti e, dentro, si cammina scalzi), un piatto di vetro colmo di … primo, secondo, pane, frutta; un cucchiaio e … via! Quello che cade a terra si raccoglie, niente va perduto. Non deve mancare il the che e` speciale!
Per il resto del tempo non ci si annoia. I bambini hanno bisogno di essere aiutati e le giovani insegnanti di consiglio.
Ogni tanto incontriamo i pochi religiosi che come noi offrono un servizio a Kabul.
Siamo in contatto con l’Ambasciata italiana dove ci rechiamo per la S. Messa. Alla domenica e` bello vedere la chiesa piena di cristiani (cattolici e protestanti) che lavorano presso varie ambasciate , militari o funzionari di altre ONG.
IL NOSTRO SERVIZIO
Quest’anno il Centro accoglie 35 bambini dai 6 ai 12 anni disabili mentali ed e` organizzato come scuola. Il questo paese la scuola pubblica e` povera di strutture, di personale e di mezzi e questi bambini non vengono accolti. Al Centro li si aiuta ad acquisire autonomia nel vestire, nell’igiene, nel mangiare, nelle relazioni, e li si esercita nel linguaggio. Ai bambini che riescono si fanno acquisire i primi elementi del leggere, dello scrivere e del far di conto. Qualcuno, dopo uno o due anni di permanenza al Centro, riesce ad inserirsi nella scuola normale.
Ringrazio il Signore perche` ho modo di vivere questa esperienza missionaria. Confido di star bene e di poterla continuare.
Suor M. Irma fcr
Kabul, 26 settembre 2012
Complimenti per il vostro operato, ci vuole un bel po’ di coraggio per affrontare una realtà così difficile.
Ancora più forza ci vuole se non si è più giovanissimi!!!
Coraggio state facendo un buon lavoro e continuate così con entusiasmo e voglia di fare,
non scoraggiatevi.
Un saluto a tutti e un abbraccio particolare a S. Irma dato che siamo la nipote e pronipote.
Ciao
Sonia e Alessia
care sorelle, sono contento di leggere il vostro sito, siete davvero messaggeri di pace e di riconciliazione fra i popoli facendo il bene secondo il messaggio francescano vi siamo vicine dal nostro eremo
ciao andrea e fratelli della comunità