Corriamo come i pastori a Betlemme,
sostiamo adoranti nella grotta,
fissando lo sguardo sul neonato Redentore.
In Lui possiamo riconoscere i tratti
di ogni piccolo essere umano che viene alla luce,
a qualunque razza e nazione appartenga:
è il piccolo palestinese e il piccolo israeliano;
è il bimbo statunitense ed è quello afghano;
è il figlio dell’hutu e il figlio del tutsi…
è il bimbo qualunque, che per Cristo è qualcuno.
Oggi il mio pensiero va a tutti i bambini del mondo:
tanti, troppi sono i bambini
che nascono condannati a patire senza colpa
le conseguenze di disumani conflitti.
Salviamo i bambini,
per salvare la speranza dell’umanità!
Ce lo chiede oggi con forza
quel Bimbo nato a Betlemme,
il Dio che si è fatto uomo,
per restituirci il diritto a sperare.
Natale 2001